La fusione del Fondo Pensione della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo
nel Fondo Pensione di Intesa Sanpaolo

Risposte della Cassa di Previdenza Cariparo



Con "il715 Flash" del 4 marzo scorso vi avevamo informati su tutta la vicenda della fusione del Fondo Pensione della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo nel Fondo Pensione di Intesa Sanpaolo e sulle due lettere inviate dall'Associazione alla C.P. Cariparo e al Fondo Intesa Sanpaolo.

La Cassa di Previdenza Cariparo ha risposto ad entrambe le lettere mentre non abbiamo ancora risposta dal Fondo ISP per quanto riguarda la lettera relativa agli "zainettati".
Le due lettere di risposta possono essere lette nella parte riservata del sito, sezione "Lettere".

PENSIONATI A CONTRIBUZIONE DEFINITA (pensione integrativa)

La lettera conferma "l'attenzione sempre prestata da questa Cassa e dal Consiglio di Amministrazione a tutta l'operazione di offerta di capitalizzazione", ma, evidentemente, questa attenzione non è stata sufficiente ad evitare gli errori nei conteggi che hanno provocato confusione ed incertezza nei pensionati.

Nella parte finale si afferma poi che il nuovo Fondo "non ritiene necessario un presidio a Padova".
Qui è necessaria una precisazione. Negli incontri informali con il Presidente ed il Segretario della C.P., da parte dell'Associazione era stata sempre avanzata la richiesta di mantenere un presidio a Padova.
Sapevamo bene che, nell'ottica di razionalizzazione delle varie Casse di Previdenza, il gruppo ISP avrebbe cercato di ridurre le spese concentrando in un unico punto la gestione.
Ma, considerata l'esperienza con il FSI e le difficoltà di contatto con Previmedical, avevamo ritenuto importante richiedere un presidio, almeno per qualche anno, nel nostro territorio.
Ci era sembrato che Presidente e Segretario fossero disponibili ad appoggiare la nostra richiesta e siamo rimasti quindi sorpresi e delusi quando abbiamo saputo che qualche giorno fa, in un Consiglio di Amministrazione in cui era stata messa ai voti la proposta del Consigliere Maschio di inoltrare a Intesa Sanpaolo la "raccomandazione" di mantenere un presidio a Padova, anche il Presidente ha votato contro.
A questo punto non è stata neppure necessaria la decisione del Gruppo per negare il presidio, visto che il Consiglio della stessa Cassa di Previdenza Cariparo ha ritenuto di non portare avanti la richiesta.

PENSIONATI A PRESTAZIONE DEFINITA (zainettati)

La risposta della Cassa di Previdenza Cariparo premette che, sostanzialmente, la questione non è più di sua competenza affermando peraltro che "la Sezione a Contribuzione Definita della Cassa di Previdenza Cariparo è stata da oltre un anno trasferita al Fondo Pensione a Contribuzione definita del Gruppo Intesa Sanpaolo".
Ma questo trasferimento è proprio quello che non è stato effettuato, come dicevamo nella nostra lettera.
A questo punto non ha alcun senso la parte seguente:
se la Cassa di Previdenza Cariparo non ha alcuna competenza su di noi, non si capisce perché detenga ancora i nostri dati, di cui peraltro ci è stata richiesta conferma anche dal Fondo ISP.

Ribadiamo quanto affermato nella nostra lettera.
I due Fondi devono rispondere ad una domanda fondamentale:

  • Se prevale l'Accordo Sindacale, non può certo essere opposto un divieto statutario e il Fondo ISP deve adeguare il proprio statuto (come ha fatto, a fronte dell'accordo, la C.P. Cariparo).
  • Se invece prevale lo Statuto del Fondo ISP, allora è chiaro che l'Accordo Sindacale è illegittimo e comunque inefficace.


01 aprile 2019


Associazione Pensionati Cassa di Risparmio del Veneto




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