Un Dipendente di Cariparo spa prima, un Pensionato dell'Associazione Pensionati di Cr Veneto poi, ma soprattutto un Missionario per tutta la vita.

DARIO BEDIN


Nell'ultimo numero del giornale uscito nel novembre dello scorso anno, nel mio pezzo di spalla ho ricordato l'amico Giorgio Pasqualetti; faceva parte di un elenco di colleghi che ci hanno lasciato a fine estate 2017 e, tra questi, il 16 agosto a soli due mesi dal compimento del suo 79esimo anno, Dario Bedin.

A Dario, pur non frequentandolo, mi legava, più che la classica amicizia, la grande ammirazione per tutto quello che faceva per i poveri e gli emarginati nel mondo.

Ci siamo conosciuti per aver lavorato alcuni anni assieme, come "cassieretti" (così ci definivano i colleghi più anziani) nei primi anni '60, alla allora nuova Agenzia 7 di via Belzoni. Agenzia di nuova apertura in zona universitaria e che giorno dopo giorno vedeva incrementarsi l'afflusso allo sportello e vedeva noi uscir ad ora tarda, quadratura di cassa permettendo. Io quasi sempre stanco e imbronciato, lui stanco si, ma sempre sorridente!

Poi le strade organizzative in Cariparo si sono divise, ma la nostra amicizia no.

Lui aveva iniziato a percorre la strada del volontariato, fondando l’Associazione Fraternità Missionaria, Associazione di volontariato e Solidarietà nei Paesi in via di sviluppo, diventata in seguito ONLUS ed io non potevo non rimanerne coivolto visto poi che a queste organizzazioni solidali ho sempre dato credito anche se limitatamente a sole donazioni economiche. E fra questi miei aiuti non potevano mancare quelli a Fraternità Missionaria, così che le opportunità per contattare Dario non mi sono certo mancate.

Per rendere più concreta questa vocazione si è diplomato in agraria, per meglio affiancare Padre Franco Martellozzo e altri missionari nella loro opera di aiuto in Ciad.

Il Sig. Mosè Pagnin di Fraternità Missionaria che mi ha aiutato a raccogliere notizie sulla vita di Dario quale missionario laico, mi scrive che viaggiava molto anche se all’epoca non esistevano comunicazioni sia stradali sia telefoniche e le condizioni di vita in loco erano al limite della sopravvivenza.

Più di una volta per arrivare ai villaggi si orientava con le stelle e per comunicare con la sua famiglia in Italia doveva appoggiarsi ad un radioamatore.

Le sue foto ci raccontano la realtà che incontrava e che lo colpiva. I suoi interventi che lo hanno visto operare in prima persona vanno dalla sanità, all’alimentazione, ai pozzi per l'acqua potabile, all’educazione scolastica, alla formazione agraria e professionale.

Nel corso degli anni la sua opera è diventata sempre più importante e decisiva per quelle realtà coinvolgendo più persone possibili e aumentamdo il raggio degli aiuti.

Nel febbraio del 1996 Dario presiede la prima assemblea dei soci della Onlus e viene nominato Presidente e come prima cosa riduce le spese di gestione all’indispensabile, mentre i volontari si fanno carico delle loro spese compresi i viaggi in missione.

E’ stato Presidente dell’Associazione fino al 2014 e Vicepresidente fino al 2016, finché le forze e la malattia glielo hanno consentito. Nel 2017 è stato nominato Presidente onorario a vita e fino all’ultimo ha dato disposizioni, intervenendo direttamente sulle decisioni.

Il Comune di Cadoneghe gli è sempre stato vicino e nel 2009 gli ha conferito il riconoscimento per una meritoria e multiforme attività tecnica e propositiva nel campo della cooperazione internazionale e per aver saputo dare a Cadoneghe l’immagine di centro propulsore della tutela dei diritti dei più deboli.

Nel corso della celebrazione dei 20 anni dell’Associazione, alla presenza di circa 900 persone, i soci hanno voluto dargli una targa di merito.

La sua Associazione, suo tramite, aiuta i missionari in molte parti del mondo. In Africa Angola, Camerun, Ciad, Congo Brazzaville, Costa d’Avorio, Guinea Bissau, Kenya, Repubblica Centraficana, Tanzania, Uganda, in Centro America Bolivia, Brasile, Costarica, Parguay, Perù, in Estremo Oriente Filippine, Papua Nuova Guinea, in Thailandia.

Per cercare fondi e sensibilizzare quanta più gente possibile, sapeva organizzare marce, “cene solidali”, incontri, concerti, incontri nelle scuole.

Ha contribuito a costruire e organizzare in Ciad il “Centro bambini con handicap”, a Pala i “Centri salute” a Bardangal, Baro, Dadouar, Séré, Tikem a fornire medicinali e laboratori di analisi, all’Ospedale di Goundi ha inviato un professore, medico volontario, per formare nuovi medici e infermieri.

Nelle Filippine ha dato un contributo importante per la realizzazione del sanatorio per i bambini che vivono nei dintorni della grande discarica di Tondo, presso Manila e per riconoscenza è stato concesso l’onore a sua moglie di tagliare il nastro d’inaugurazione di una parte della struttura alla presenza del Vescovo.

In Kenya quando il Vescovo Paiaro di Padova e le suore delle Dimesse che erano nella zona di Nyahururu hanno avviato la costruzione di un Ospedale, ha dato il massimo apporto, contribuendo a realizzare una struttura eccezionale per quelle zone, sensibilizzando cittadini, enti pubblici, aziende private, medici, professionisti, per fornire e rendere operativa la sala operatoria e gli ambulatori.

Fin dai primi contatti con questa parte del modo bisognosa era stato colpito dalla gravità delle situazioni per mancanza d’acqua portabile, così costruisce pozzi, facendo in loco il manovale, per dare acqua in numerosi villaggi: ma voleva anche che si potesse controllare e depurare l’acqua. Ha inventato e realizzato un dispositivo per produrre ”ipoclorito di sodio”, varechina, indispensabile per potabilizzare l’acqua e per sanificare ambienti, disinfettare gli alimenti. Ha coinvolto nella realizzazione l’ETRA, società specializzata nel trattamento acque.

Nel 2011 nella città di Mongo (Ciad) il colera che stava già mietendo vittime è stato sconfitto grazie alla produzione in grande quantità di varechina prodotta da più dispositivi nell’arco delle 24 ore. Un riconoscimento è venuto dal sindaco della città e al dispositivo è stato riconosciuto il brevetto di pubblica utilità e al 30 settembre 2017 ne risultano consegnati 225 in 23 Paesi. Il dispositivo viene fornito con manuale d’istruzione in 4 lingue.

Dario ha sempre ritenenuto la formazione elemento indispensabile per superare la fase di sottosviluppo. Ha costruito scuole primarie, non disdegnando di fare in prima persona spesso il muratore. Ha promosso la costruzione di centri accoglienza per i giovani e per i ragazzi di strada. Ha insegnato a lavorare la terra, ha costruito stalle per produrre il concime, ha insegnato a produrre il compost dimostrando come la produzione agricola poteva aumentare anche di 3-4 volte.

Per insegnare a produrre il compost, ha scritto un manuale in collaborazione con l’Università di Padova, in Italiano, francese e portoghese, valido aiuto ai missionari e loro collaboratori.

Vari i progetti finanziati da enti pubblici, molti dei quali non solo iniziati ma anche già ultimati e rientrano nelle moltissime iniziative da lui volute.

Con la Regione Veneto: “Aiuto al lavoro orticolo dei gruppi donne” – Ciad, regione del Guerà. Un progetto che prevede la recinzione di 12 orti per salvare le colture dalla distruzione apportata da animali e che prevede anche l’acquisto di cucine economiche onde evitare l’uso incondizionato della legna e il disboscamento della regione.

Il progetto è stato finanziato dalla Regione Veneto con 40.000 euro.

Alla C.E.I. due progetti: a Bereina in Papua Nuova Guinea un “Progetto agroalimentare e formazione professionale” con la costruzione di un orto che possa aiutare la popolazione a sostenersi con i propri prodotti e all’uso degli alimenti in cucina. A Cumura in Guinea Bissau: “Acquisto di una nuova macchine per raggi X” visto che l’ospedale di Cumura deve sostituire la macchina obsoleta e non funzionante. L’attrezzatura che si vuole acquistare è digitale e il Cuamm, con suoi medici, ne cura in loco l'insegnamento per l'uso compreso quello per l'uso della macchina per raggi X.

Sempre con il contributo della C.E.I. è stato finanziato con € 35.000, il Centro di formazione per ragazze a Tikem (Ciad). Il progetto prevedeva la costruzione di un blocco aule, un ufficio-magazzino, un blocco dormitorio formato, un blocco servizi di docce e latrine, una cucina con magazzino, un pozzo dotato di pompa a trazione manuale. Tutti i lavori sono stati affidati a personale locale.

Già nel Consiglio Direttivo del 23 settembre 2008 si inizia a parlare dell’ospedale che il Vescovo Mons. Luigi Paiaro vuole costruire in Kenya: “Ospedale di Nyahururu”. Si tratta di un grosso progetto realizzato con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, della Caritas Antoniana e di privati. Già nel 2008 era iniziata la costruzione, in seguito sono state fornite le attrezzature con contemporanea assistenza al personale locale e insegnamento delle tecniche operatorie. Sono stati acquistati: ecografo, gruppo elettrogeno da 150 KVA, contributo Caritas Antoniana, macchina digitale per raggi X (lascito di un benefattore di Milano) e sempre con il contributo della Fondazione Cariparo varie attrezzature ospedaliere fra cui una linea completa che partendo dalla depurazione dell’acqua arriva alla sterilizzazione degli strumenti chirurgici.

Molte anche le donazioni: una cucina completa, un forno per cottura alimentare (Gruppo industriale di Cadoneghe), attrezzature varie dismesse da ospedali della Regione Veneto.

Molto è stato finanziato anche con il contributo del 5 per mille come con l'aiuto generoso di privati. Una ditta di Bergamo ha fornito 600 scalpelli in acciaio opportunamente trattato termicamente: questi sono stati inviati a Padre Franco Martellozzo in Ciad, scalpelli per insegnare ai locali a realizzare mattoni in pietra per rinforzare le loro costruzioni ancora costruite con paglia e fango. Il progetto seguito da Dario nel 2016 è ora alla conclusione.

Non vanno dimenticati i contributi per la biblioteca della Missione di Padre Celestino Morandu a Saga in Costa D’avorio, a Suor Gabriella Lorenzi per la lotta all’AIDS nella diocesi di Garona in Cameroum, a Suor Caterina Gasparotto per il progetto da realizzarsi in Paua Nuova Guinea, a Padre Franco Noventa in Costa Rica per aiuto alle persone in difficoltà, a Fra Gianfranco Gottardi per il rifacimento del motore dell’auto che usa nella missione di Cumura per gli spostamenti in Guinea Bissau, a favore di padre Francesco Breda per il progetto di costruzione serre per conigli ad Arusha in Tanzania, a Padre Ottorino Zanatto per l’impianto di irrigazione della missione in Cameroum, invio di reti ombreggianti a Suor Caterina Gasparotto in Guinea Bissau, per il lebbrosario di Padre Renzo Rossignolo in Thailandia.

E non vanno dimenticati interventi a favore dei terremotati delle Marche e la fornitura di 4 impianti per la produzione di ipoclorito di sodio inviati a Quito in Equador sempre dopo il terremoto.

Questo mio lungo resoconto, se lo rileggo, più lo rileggo, mi porta ad una sempre più netta convinzione che fede, umiltà e servizio ai più deboli, hanno fatto di Dario un Missionario unico ed esemplare.

E non potevano dimenticarlo nemmeno le Comunità locali specie quelle dedite al volontariato.
Alla memoria di Dario è stato conferito il "Premio Gattamelata 2017" giunto alla sua 13ma edizione. Nato nel territorio di Padova è diventato premio nazionale nel 2014 promosso dal Centro Servizi Volontariato di Padova e Centro Servizi Padova Solidale e destinato a volontari di tutta Italia. La pergamena è stata consegnata alla Signora Marisa Cecchinato vedova Bedin, sabato 2 dicembre 2017 nell'ambito della Giornata nazionale del volontariato presso l'Agorà del Centro Culturale Altinate San Gaetano e alla presenza dell'on. De Poli, del Presidente CSV Alecci ed del Sindaco di Cadoneghe.


Padova, 16/04/2018

Associazione Pensionati Cassa di Risparmio del Veneto

Pierluigi Sandon