Commento dello Studio Legale Iacoviello sulla sentenza della Corte Costituzionale


BLOCCO DELLA PEREQUAZIONE
La Corte ha respinto i ricorsi.


Poco dopo le ore 13 la Corte ha emanato un nuovo comunicato con cui dichiara di aver respinto i ricorsi:

"La Corte costituzionale ha respinto le censure di incostituzionalità del decreto - legge n. 65 del 2015 in tema di perequazione delle pensioni, che ha inteso “dare attuazione ai principi enunciati nella sentenza della Corte costituzionale n. 70 del 2015”.

La Corte ha ritenuto che – diversamente dalle disposizioni del “Salva Italia” annullate nel 2015 con tale sentenza – la nuova e temporanea disciplina prevista dal decreto - legge n. 65 del 2015 realizzi un bilanciamento non irragionevole tra i diritti dei pensionati e le esigenze della finanza pubblica".

Non si tratta della vera e propria sentenza, che verrà depositata fra circa un mese, ma solo dell' anticipazione della decisione, in attesa delle motivazioni.

E' motivo di ulteriore amarezza il fatto che la Corte abbia deciso in così poco tempo: la discussione collegiale non può essere durata più di una o due ore, poichè prima della camera di consiglio era state fissate ben cinque nuove cause alle ore 9:30.

Trattandosi di un collegio di 11 giudici, mediamente nessuno di loro ha parlato più di dieci minuti, in una questione di questa rilevanza.

In mattinata vi erano già stati brutti segnali quando molti giornali (Repubblica in testa) avevano comunicato cifre gonfiate sui costi: 30 miliardi, mentre gli arretrati a tutto il 2016 ammontano in realtà ad € 19,361 miliardi, oltre il 2017 per € 3,804 miliardi. Il costo futuro annuale ammonterebbe a 3,804 miliardi, pari allo 0,22% del PIL, mentre gli 80 Euro mensili del Governo Renzi ammontano a 6,1 miliardi all' anno.

In realtà le cifre gonfiate si riferivano al costo lordo delle somme, mentre le cifre corrette devono essere considerate nette, tenendo conto del fatto che parte di queste somme tornano allo Stato sotto forma di tasse.

La battaglia però non è finita: aspettiamo le motivazioni e poi valuteremo cosa fare in Corte Europea, dove sicuramente vi è maggiore garanzia di autonomia.

Seguite gli aggiornamenti sulla pagina del sito.

Con i migliori saluti.

Studio Legale Iacoviello




Padova, 26/10/2017

Associazione Pensionati Cassa di Risparmio del Veneto