Tassazione delle Rendite Finanziarie

Dal prossimo 1° luglio l'aliquota fiscale sui proventi di natura finanziaria passa dal 20% al 26%. Resta al 12,5% la tassazione sui Titoli di stato italiani emessi dal Tesoro e sui Buoni fruttiferi postali emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti.

In ogni caso, anche se qui sotto vengono fornite precisazioni, chiarimenti e quant'altro possa essere di utilità per un'aggiornata conoscenza in materia, è consigliabile rivolgersi sempre al proprio consulente finanziario o gestore di filiale.

Le novità del Dl 66/aprile 2014 impattano, di fatto e nella loro generalità, solamente sui soggetti che non detengono attività finanziarie nell'esercizio d'impresa ovvero privati persone fisiche.

L'allegata tabella, tratta da “Il Sole24ORE” ne esplicita il dettaglio.

Tipologia di reddito al 30.6.14 dal 1.7.14
Interessi su c/c, certificati di deposito, time deposit, conti deposito. 20% 26%
Interessi su titoli obbligazionari emessi da società private italiane ed estere. 20% 26%
Proventi relativi a polizze vita e di capitalizzazione (per la parte investita in strumenti finanziari diversi da titoli di stato). 20% 26%
Dividendi relativi a partecipazioni non qualificate provenienti da paesi white list. 20% 26%
Proventi dei fondi comuni italiani ed esteri. 20% 26%
Dividendi e capital gain derivanti da partecipazioni non qualificate provenienti da società italiane. 20% 26%
Interessi su titoli di Stato ed equiparati (Bei, Birs, etc.) sui titoli di Stato esteri white list. 12,5% 12,5%
Buoni fruttiferi postali emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti. 12,5% 12,5%
Interessi su titoli di enti territoriali di Stati esteri white list. 20% 12,5%
Proventi di natura finanziaria percepiti da fondi pensione. 11% 11,5%

Letta la tabella vale la pena di ritornare su tale modalità di imposizione, sia essa ritenuta a titolo d'imposta, sia imposta sostitutiva, sia ritenuta a titolo d'acconto, e ribadire che tale misura di incremento dal 20 al 26% non riguarda gli interessi:

  • sui titoli di stato italiani,
  • su quelli equiparati emessi da organismi sovranazionali,
  • su quelli emessi da Stati esteri white list,
  • sui buoni fruttiferi postali emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti.

Per quanto riguarda gli Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio (OICR) ovvero Fondi Comuni di Investimento (istituiti e gestiti dalle SGR) e le Sicav (Società di investimento a capitale variabile) è stato introdotto un regime semplificato che prevede l'intervento dell'Intermediario (Banca) per il cambio di aliquota (dal 20 al 26%), cambio gestito in base al principio di maturazione. Le cedole saranno tassate al 26% solo sulla parte maturata a partire dal 1° di luglio; quanto maturato fino al 30 di giugno viene in automatico tassato al 20%, il tutto con un meccanismo di doppia operazione chiamato “armonizzazione” ma che dà o dovrebbe dare sempre una differenza positiva a favore dell'investitore.

Per i titoli detenuti in dossier amministrati come azioni, certificate, obbligazioni societarie è prevista la facoltà di “affrancare” il portafoglio alla data del 30 giugno e con tempo fino al 30 settembre.

L'affrancamento è una procedura prevista in occasione di un cambio delle regole fiscali e consiste nel liberare (affrancare appunto) un cespite dal suo debito fiscale latente.

Nel caso della tassazione sulle rendite finanziarie è un azzeramento fiscale che ti permette di pagare il 20% sui guadagni maturati fino al 30 giugno ed il 26% solo su quelli maturati dopo l'1 di luglio 2014.

Le tipologie procedurali dell'affrancamento possono ricondursi all'affrancamento statale o del “fai da te”.

Il fai da te era esercitabile solo per pochi giorni (visto che l'approvazione parlamentare ha concesso solo 5 giorni per farlo) ed è scaduta il 25 giugno scorso. Poco male visto poi che, a detta della stampa specializzata, esso non portava particolari vantaggi.

Nell'altro caso (statale) sarà la banca (vedi sopra) ad occuparsene e far tutto in automatico senza nessuna specifica richiesta, senza commissioni di compravendita ed il valore di carico di tutti i titoli del dossier diventa quello al 30 giugno 2014.

In generale non conviene affrancare i titoli in perdita bensì quelli in guadagno ma solo se si prevede di rivendere in futuro a prezzi più alti. In questo caso come nei diversi e svariati altri casi è conveniente, oltre che opportuno, rivolgersi al proprio gestore/consulente finanziario.

Per dovizia di informazione un'importante novità riguarda pure la tassazione dei proventi di natura finanziaria percepiti dalle Casse di previdenza private. Con le regole che andranno in vigore il 1° di luglio 2014 anch'essi saliranno dal 20 al 26%, ma alle Casse verrà riconosciuto, a partire dal prossimo 2015, un credito d'imposta pari alla differenza fra le due misure sostituita e sostitutiva: in altre parole 6 euro su ogni 100 euro di provento.




Associazione Pensionati Cassa di Risparmio del Veneto

Pierluigi Sandon